Questo picciolo rio,
che con lingua d’argento
mormorando accompagna il mio lamento,
abbia del pianto mio
la dovuta mercede
e gonfio già mova superbo il piede,
con mie lacrime amare,
a portar guerra e non tributo al mare.
Stelle, che rimiraste
con pietoso pallore
il mio grave languire, il mio dolore,
se pietà voi mostraste
nel languido sereno,
tutte foco all’ardir che scopre il seno,
con mia fiamma vivace
oscurate del sol l’ardente face.