Speranza ingannatrice,
partiti dal mio core.
Basta solo il dolore
a rendermi infelice.
Basta la gelosia,
che mi tormenta con sì aperti affanni,
senza che tu, con menzogneri inganni
mostrandomi contenti,
raddoppi all’alma mia
con desio delle gioie i suoi tormenti.
Tu vorresti addormentarmi,
o speranza, tra le pene,
perché mai dalle catene
io potessi liberarmi.
Ma purtroppo io ti conosco;
so ch’il tuo riso è pianto,
il miele è tosco.
Tu vorresti ch’il mio foco
si facesse ognor maggiore,
e ch’in ceneri il mio core
divenisse a poco a poco.
Ma purtroppo io ti ravviso;
so che tosco è ’l tuo miel,
pianto è ’l tuo riso.
L’alma mia più stolta non è;
non si fida ad un’infida
che non ha serbata mai fé.
S’ho da piangere, voglio piangere
per le pene ch’amando provai,
e non voglio il core mio frangere
per un bene ch’invano sperai.
Quando di vana speme il cor si pasce,
more alle gioie et al martir rinasce.