Lascia, Antonio, deh lascia
Di sì teneri accenti il mesto sfogo.
Potemmo già, quando dell’Asia il trono
illustrato splendea dalle nostre armi
e da’ trionfi nostri,
tra le pompe e tra gl’ostri
di prospera fortuna
su l'ali del favore
le dolcezze gustar d’un dolce amore.
Or infelici siam,
tutta già piove sovra del nostro capo
di sdegnato destin l’ira crudele.
D’inutili querele vano e lo sfogo.
Altro a noi far non resta,
che con anima forte
gir gloriosi ad affrontar la morte.