Pavone Carlo Story

E viveva nel Piemonte, nella gran tranquillità
Facendo di profumi buon commercio, in verità
Fin quando, per sventura, mia sorella non capì
Per farsi un avvenire lei doveva far così
Beh!
Io discesi dal Piemonte sino in quella gran città
Dove ogni sconosciuto conosciuto diverrà
Perduta la sua «s», lei per radio e per TV
Riempì le nostre teste di palloni e di «Plip plip»
La mamma in tutta fretta si convinse pure lei
Che in fondo per cantare non serviva poi un granché
E insieme con il babbo, che è stonato pure lui
Alfredo e la Violetta diventaron su due pie'
Poi fu chiamato a Roma per dirigere un gran bar
Tra brioche, cappuccini, sfogliatelle e caffè
Ma pure lì, purtroppo, per colpa di un juke-box
Non ebbi dubbi che come lui nessuno c'è
Tornato nel Piemonte a corpo morto si buttò
A vendere frullini, aspirapolvere e però
Persino quel rumore mi convinse al fine che
Per farmi un avvenire anch’io dovevo far così