La vigga e il pirata

C’era un giorno una volpe bellissima e buona
Tutti volevan rubarle la chioma
Nel bosco viveva di caccia e rapina
Da quando uno sparo la lasciò piccina
Era lesta la vigga, era scaltra anche assai
Nessuno riusciva ad incastrarla mai
Ma un ordigno a molla di ferro temprato
Morse la zampa che l’aveva pestato
Poi sentiva il suo cuore che batteva più forte
Mano a mano che il giorno si prendeva la notte
In trappola avevan la volpe abbrancato
E il guardia col sole sarebbe arrivato
Allora la vigga ebbe chiaro davanti
Che se viver voleva servivano i denti
Staccò con i morsi la zampa dal petto
E nel folto del bosco scappò a fiato corto
Lontano lontano, condannato a catena
Il temuto pirata sfuggiva alla pena
Come il vento correva ma lo riacciuffaron
Per fermarlo con l’ascia mezza gamba tagliaron
Ma la bontà del cuore del bandito e dell’uomo
Fecero che si trovasse il perdono
Salvò vivo dal mare in tempesta un bambino
E alla madre sconvolta lo rese al suo seno
Un grazia per il solo che la morte sfidò
E tanti anni da zoppo per il mondo vagò
Finché un giorno su un ciglio vive rossa una chioma
Che abbagliò la sua vista e cadde in mezzo alla piena
Lesta e pronta la vigga si gettò dentro al fiume
Tirò a riva a fatica il barbutissimo omone
Sguardi bassi d’imbarazzo, ma capirono insieme
Che potevan soltanto farsi ancora del bene
Così la vigga e il pirata, che era brutto ma buono
Saltellaron tanti anni senza paura dell’uomo
E ancora al giorno d’oggi qualcheduno in paese
Giura che ha visto un buffissimo arnese
Sopra a una strana coppia che abbracciarsi non può
Ma non pensa a lasciarsi perché quello che ha
È un enorme tesoro che la gente non sa
In due un cuore soltanto e non diviso a metà
Hanno un grande tesoro che la gente non sa
In due un cuore soltanto e non diviso a metà