ERISSENA
Quanto invidio la sorte
delle greche donzelle! Almen fra loro
fossi nata ancor io.
Ah già per lui
fra gl’amorosi affanni
dunque vive Erissena.
No?
M’inganno.
Chi vive amante sai che delira,
spesso si lagna, sempre sospira
né d’altro parla che di morir.
Io non m’affanno, non mi querelo,
giammai tiranno non chiamo il cielo,
dunque il mio core d’amor non pena
o pure l’amore non è martir.