Coro
Vieni, Imeneo, deh vieni,
e la tua face ardente
sia quasi un sol nascente
ch’apporti a questi amanti i dì sereni
e lunge omai disgombre
degl’affanni e del duol gl’orrori e l’ombre.
Lasciate i monti,
lasciate i fonti,
ninfe vezzose e liete
e in questi prati
ai balli usati
vago il bel piè rendete.
Qui miri il sole
vostre carole
più vaghe assai di quelle
ond’a la luna
la notte bruna
danzano in ciel le stelle.
Lasciate i monti, ecc.
Poi di bei fiori
per voi s’onori
di questi amanti il crine,
ch’or dei martiri
dei lor desiri
godon beati al fine.