Hai, mai visto una città, dove i sogni rimbalzano sulle finestre ed i vetri
riflettono vetri in estate e in inverno, e spalancano gli occhi a cortili
quadrati e deserti
Hai, mai visto una città, dove si nasce e si muore in un grande ospedale,
grattacielo moderno struttura di tipo aziendale, dove la morte è un fatto
statistico del tutto normale
Hai, mai visto una città, che respinge i rifiuti della sua vita ricca,
negli squallidi prati ai margini dell’abitato, dove di notte l’amore però non
sa di peccato
Hai, mai visto una città, con le tristi balere di periferia, dove tra una
retata e l’altra della polizia, ubriachi e puttane ricercano una compagnia
Se non conosci una città, puoi venire a casa mia, ti darò l’indirizzo di una
certa Maria
E sotto i suoi vestiti troverai lo spiacevole senso di assurdità,
il freddo intenso la solitudine, di una città
Hai, mai visto una città, la dove passa veloce la ferrovia, e i binari si
intrecciano ad ogni cavalcavia, e trasportano treni sempre più pieni di gente
Hai, mai visto una città, la dove passa veloce la tangenziale, e le luci
arancioni danno al cielo un colore anormale, e le case allibiscono ad ogni
passare di camion
Hai, mai visto una città, con il freddo stampato in faccia alla gente,
che cammina qua e là con le mani ficcate in tasca, e negli occhi l’attesa di
un sole che porti la festa
Hai, mai visto una città, dove tutte le strade vanno in collina,
ma alla fine nessuna è una strada felice e sicura ed ognuno rimane da solo con
la sua paura
Se non conosci una città, puoi venire a casa mia, ti darò l’indirizzo di una
certa Maria
E sotto i suoi vestiti troverai lo spiacevole senso di assurdità,
il freddo intenso la solitudine, di una città