Linfea
Interprete mal buona
son di questa libidine,
che l’orme di cupidine
mi sono ancora ignote;
e se ben mi percote
lo stimolo d’Amore
dolcemente tal’hora,
l’inesperto mio core,
pure agl’impulsi suoi resisto ancora.
Mà, mà. Io vorrei dire,
e temo di parlare. Eh chi mi sente?
Così non credo di voler morire.
L’uomo è una dolce cosa,
che sol diletto apporta,
che l’anima conforta;
così mi disse la nutrice annosa.
In legittimo letto
forse provar lo vo’.
Un certo sì mi chiama, e sgrida un no.
Mi sento intenerire
quando c’ho per oggetto
qualche bel giovanetto;
dunque, che volontaria ho da languire?
Voglio, voglio il marito,
che m’abbracci a mio pro.
Al sì m’appiglio, e dò ripudio al no.