CHERUBINO
Non so più cosa son, cosa faccio,
or di foco, ora sono di ghiaccio,
ogni donna cangiar di colore,
ogni donna mi fa palpitar.
Solo ai nomi d’amor, di diletto,
mi si turba, mi s’altera il petto
e a parlare mi sforza d’amore
un desio ch’io non posso spiegar.
Non so più cosa son, ecc.
Parlo d’amor vegliando,
parlo d’amor sognando,
all’acqua, all’ombre, ai monti,
ai fiori, all’erbe, ai fonti,
all’eco, all’aria, ai venti,
che il suon de’ vani accenti
portano via con sé.
Parlo d’amor vegliando, ecc.
E se non ho chi m’oda,
parlo d’amor con me.