Storia birbona

Bella nella nebbia sfumata, come nel sogno svanita
Questa storia iniziata come un gioco proibito
Evasione leggera di bambini curiosi
Di vedere e capire cosa c'è dentro a un cuore
Meccanismo delicato, misterioso, affascinante
Un giocattolo speciale che è difficile smontare
E tu devi stare attento a sfiorarlo appena appena
Per non rovinarlo troppo, per non farti trascinare
Perché tu, donna, donna, donna, mille volte donna
Tra le pareti di una stanza nuda
Il fuoco, il tuo corpo tu mi accendi
E lo era e non banale questo gioco evanescente
Una bolla di sapone che sapevo far scoppiare
Un storia cerebrale, clandestina, un po' birbona
Così fragile che un gesto è bastato a far volare
E la goccia che è rimasta ha un profumo un po' pungente
Di pulito e di piccante, ti somiglia sottilmente
Mi ricorda la tua voce, la tua aria quella sera
Tra il leale e il birichino, femminile e battagliera
Voce dolce che m’ha detto, con un tono sul brioso
Sei un sadico egoista, cercati una masochista
Lo so, forse hai ragione, ma io in pace non so stare
E continuo a far la posta a quello che non so trovare
Perché tu, donna, donna, donna, mille volte donna
Quando mi accorgo che il mio amore è stanco
Un’anima mi invento, che non mi conoscevo
E rimango a domandarmi con chi cavolo m’arrabbio
Con la vita, con le donne, con gli amici, col mio gatto
Con me stesso dopo tutto che distruggo quel che prendo
Di giocattoli ne ho avuti, ma li ho aperti tutti dentro…