Guardo una fotodi mia madre
era felice avr avuto tre anni
stringeva al petto una bambola
il regalo pi ambito
Era la festa del suo compleanno
un bianco e nero sbiadito
Guardo mia madre a quei tempi e rivedo
il mio stesso sorriso
E pensare a quante volte
l’ho sentita lontana
E pensare a quante volte
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perch
dei lunghi ed ostili silenzi
e momenti di noncuranza
puntualmente mi dimostravo inflessibile
inaccessibile e fiera
intimamente agguerrita
temendo una sciocca rivalit
Guardo una foto di mia madre
era felice avr avuto vent’anni
capelli raccolti in un foulard di seta
ed una espressione svanita
Nitido scorcio degli anni sessanta
di una raggiante Catania
la scruto per filo e per segno e ritrovo
il mio stesso sguardo
E pensare a quante volte
l’ho sentita lontana
E pensare a quante volte
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perch
dei lunghi ed ostili silenzi
e di quella arbitraria indolenza
puntualmente mi dimostravo inflessibile
inaccessibile e fiera
intimamente agguerrita temendo
l’innata rivalit
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perch
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perch